Protezione IP negli impianti elettrici: significato, livelli e applicazioni

24 mar 2025

Protezione IP negli impianti elettrici: significato, livelli e applicazioni

Nella progettazione e realizzazione di impianti elettrici professionali, uno degli aspetti fondamentali per garantire la sicurezza, la durata e l’affidabilità dei sistemi è la corretta scelta del grado di protezione IP dei dispositivi e delle custodie. Sebbene spesso trascurata, la protezione IP è determinante per le prestazioni e la durata dei componenti elettrici, soprattutto in ambienti difficili o esposti ad agenti esterni.

Questo articolo offre una panoramica tecnica e dettagliata su cos'è la protezione IP, come viene classificata, perché è fondamentale negli impianti elettrici e quali criteri considerare nella scelta del livello più adatto. Se lavori in ambito impiantistico, nella manutenzione o nella progettazione elettrica, oppure cerchi contenuti affidabili e professionali su questo tema, qui troverai informazioni chiare, precise e orientate alla pratica.

Che cos'è la protezione IP?

La protezione IP, acronimo di Ingress Protection, è un sistema di classificazione standardizzato a livello internazionale (secondo la norma IEC 60529) che indica il grado di protezione di un involucro elettrico contro la penetrazione di corpi solidi e liquidi.

In altre parole, questo codice consente di sapere fino a che punto un dispositivo elettrico è protetto contro l’ingresso di polvere, strumenti, dita, particelle o acqua. La classificazione IP è uno dei parametri più importanti per valutare l’idoneità di un componente in base all’ambiente in cui sarà installato.

Il codice IP è composto da due cifre:

  • La prima cifra indica la protezione da corpi solidi e polvere.
  • La seconda cifra indica la protezione da liquidi e umidità.

Ad esempio, un dispositivo con grado di protezione IP65 offre protezione totale contro la polvere (prima cifra 6) e contro i getti d’acqua a pressione (seconda cifra 5).

Perché la protezione IP è così importante negli impianti elettrici?

La corretta selezione del grado di protezione IP non è un dettaglio trascurabile. Si tratta infatti di un criterio tecnico imprescindibile per rispettare i requisiti di sicurezza, prevenire guasti precoci e prolungare la vita utile degli impianti.

Un impianto elettrico professionale deve sempre tener conto dell’esposizione ambientale delle apparecchiature, poiché una protezione IP inadeguata può causare:

  • Infiltrazioni di acqua o umidità con conseguente ossidazione, perdite di corrente o cortocircuiti.
  • Ingresso di polvere o particelle, che può danneggiare i meccanismi interni o compromettere l’isolamento elettrico.
  • Riduzione significativa delle prestazioni o addirittura guasti critici in dispositivi sensibili.

Per questo motivo, la protezione IP è un elemento normativo, tecnico e funzionale da considerare sin dalla fase di progettazione.

Come si interpreta il codice IP?

La struttura del codice IP è composta dalle lettere IP seguite da due cifre numeriche:

  • Prima cifra (protezione contro i solidi):
    Indica la capacità dell’involucro di impedire l’ingresso di oggetti, polvere o contatti accidentali. Va da 0 (nessuna protezione) a 6 (protezione totale contro la polvere).
  • Seconda cifra (protezione contro i liquidi):
    Indica il livello di resistenza alla penetrazione dell’acqua sotto varie forme: gocce, spruzzi, getti o immersione. Va da 0 (nessuna protezione) a 8 (protezione da immersione prolungata). Esistono anche classificazioni aggiuntive come IPX9K per ambienti industriali con lavaggio ad alta pressione.

Tabella dei livelli di protezione IP

Tabella protezione IP

Qual è il grado di protezione IP consigliato per ogni installazione?

La scelta del grado IP dipende da ambiente, posizione e tipologia di impianto. Ecco alcuni esempi pratici:

  • IP20 o IP21: Ambienti interni asciutti e protetti. Applicazioni domestiche o per ufficio.
  • IP44: Ambienti con umidità occasionale o spruzzi leggeri (cucine, bagni, aree coperte).
  • IP54 o IP55: Installazioni all’aperto con esposizione moderata a polvere o pioggia.
  • IP65 / IP66: Aree esposte a agenti atmosferici intensi o ambienti industriali severi.
  • IP67 / IP68: Applicazioni con totale tenuta stagna, sistemi elettrici interrati o immersi parzialmente.
  • IP69K: Ambienti industriali soggetti a lavaggi ad alta pressione (industria alimentare, settore automotive).

Scegliere un grado IP non adeguato è uno degli errori più frequenti nei progetti elettrici e una delle principali cause di guasti tecnici a medio termine.

Applicazioni pratiche della protezione IP

La protezione IP è un criterio fondamentale nella scelta dei componenti per un impianto elettrico, poiché garantisce resistenza all’ingresso di polvere, umidità o acqua. Le sue applicazioni pratiche coprono un’ampia varietà di elementi che devono essere selezionati in base all’esposizione ambientale e ai requisiti normativi del progetto.

I componenti più comuni in cui il grado IP è determinante sono:

  • Scatole di derivazione e custodie: proteggono i collegamenti elettrici dalla polvere e dall’umidità, soprattutto in ambienti esposti.
  • Interruttori, pulsanti e prese: richiedono una protezione adeguata in esterni o in ambienti soggetti a schizzi d’acqua.
  • Lampade industriali e da esterno: devono avere un grado IP elevato per resistere alle intemperie e alla pulizia a pressione.
  • Sensori, apparecchi di controllo e misurazione: devono essere protetti per garantire precisione e stabilità operativa.
  • Quadri elettrici e armadi di distribuzione: richiedono involucri con un IP adeguato per prevenire guasti causati da agenti esterni.
  • Sistemi di illuminazione pubblica: costantemente esposti all’ambiente, necessitano di protezione contro acqua e polvere per garantirne la durata.

Rapporto tra protezione IP e protezione IK: due pilastri della sicurezza degli involucri elettrici

Sebbene la protezione IP sia essenziale per impedire l’ingresso di polvere e acqua, non copre i rischi legati agli urti meccanici o agli impatti fisici sui dispositivi elettrici. Per questi casi esiste una classificazione complementare: la protezione IK.

La protezione IK, regolata dalla norma IEC 62262, indica il livello di resistenza di un involucro agli impatti esterni, come urti accidentali, vandalismo o caduta di oggetti. Le due classificazioni – IP e IK – sono complementari e dovrebbero essere considerate congiuntamente nella progettazione di impianti in ambienti severi o con rischio fisico elevato.

Conclusione

La protezione IP non è solo un codice tecnico, ma uno strumento essenziale per garantire sicurezza, efficienza e durata in qualsiasi impianto elettrico. Conoscerne i livelli, il significato e le applicazioni pratiche consente di selezionare materiali adeguati ed evitare malfunzionamenti, sia in ambito residenziale che industriale.

Se lavori nella progettazione, nella manutenzione o nella realizzazione di impianti, applicare correttamente i criteri di protezione IP rappresenta un elemento distintivo nella qualità e nell’affidabilità del lavoro svolto.

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